- Preoccupa che il governo voglia assegnare le risorse per l’ambiente del Next Generation Eu privilegiando le imprese di cui è azionista (come Eni, Enel, Terna, Ilva o Snam).
- Il governo vuole finanziare anche progetti che potrebbero essere benissimo finanziati sul mercato: oltre a essere un indebito aiuto coi soldi del contribuente, può spiazzare altre iniziative meritorie.
- Viene il sospetto che il governo utilizzi i fondi europei per migliorare il pedigree ambientale delle società di cui è azionista, e la reputazione di manager di sua nomina, che magari hanno anche contribuito a decidere su come allocare quei fondi.
La Ue punta alle zero emissioni nel 2050; la Cina nel 2060; Joe Biden si insedia e decide il rientro nell’Accordo di Parigi sul clima e il blocco dell’oleodotto Keystone. Non c’è impresa che non si dichiari pro ambiente, e il mercato è inondato da emissioni di green bonds (si stima 500 miliardi quest’anno), che anche la Commissione utilizzerà per finanziare circa un terzo del Next Generation EU. La transizione alla green economy viene raccontata come la scalinata verso il Paradiso. Si taccion



