- Il disegno di legge Zan non pare mettere a rischio il Concordato, come afferma la “nota verbale” della Santa Sede. Non solo la libertà di espressione è fatta salva, ma la normativa non sanziona nemmeno la propaganda di idee. La libertà pastorale, educativa e sociale resta intatta.
- La norma che prevede la “Giornata Nazionale” non sembra porre alcun obbligo per le scuole di celebrarla, com’è confermato dal richiamo di due strumenti – il «piano triennale dell’offerta formativa» e il «patto educativo di corresponsabilità» - che sono espressione dell’autonomia scolastica.
- Pur “celebrando” la giornata, le scuole non sarebbero comunque obbligate a “celebrare” certi modi di essere e sentirsi: potrebbero impostarla anche in senso critico alla normativa, ma sempre con l’obiettivo «del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze».
«L'Italia è uno stato laico, non confessionale» e «il parlamento è libero», ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi in risposta alla “nota verbale” della Segreteria di Stato del Vaticano, secondo cui il disegno di legge Zan (ddl Zan) violerebbe disposizioni dell’accordo del 1984 tra Italia e Santa Sede. Ma Draghi ha anche sottolineato che «il governo non entra nel merito della discussione», di competenza del parlamento, e comunque «il nostro ordinamento contiene le garanzie per ass



