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L’establishment italiano è complice della destra peggiore di Giorgia Meloni

Italy's Prime Minister Giorgia Meloni speaks during a media conference at the European Council building in Brussels, Friday, Feb. 10, 2023. (AP Photo/Olivier Matthys) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain
Italy's Prime Minister Giorgia Meloni speaks during a media conference at the European Council building in Brussels, Friday, Feb. 10, 2023. (AP Photo/Olivier Matthys) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain
  • Col suo silenzio una parte della classe dirigente compra la benevolenza del governo per chi investe poco e poco paga il personale nonostante l'inflazione, appiattendosi su prodotti di basso rango.
  • La “preparata” Meloni spaccia per rivoluzione fiscale una vecchia idea di “concordato fiscale”, roba da commercialisti di terza fascia.
  • Il nostro piccolo establishment ama regalarci pensose riflessioni sulle nostre arretratezze; primeggia fra queste la sua pavidità, e la gestione familistica di tante imprese.

Il governo di Giorgia Meloni, il più a destra della storia repubblicana, difende lo status quo; il nostro moderatismo ricambia con un premuroso sostegno. Non un afflato di solidarietà nazionale lo spinge, ma il noto, pavido opportunismo. Se prima sosteneva governi ben inseriti nel quadro istituzionale europeo, ora è cambiato tutto; governa chi fino a ieri aggrediva la Ue, invocava l'uscita dall'euro, si beffava della disciplina di bilancio, appoggiava la Russia di Vladimir Putin. C'è nel Dna

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