- Ci sono sempre state le malattie, ma erano (e sono) un fardello individuale; c’è il tumore, c’è l’infarto già affrontato due volte, c’è la sclerosi multipla che ti toglie piano piano dei pezzi di vita, e allora sì che fai calcoli. Ora no, ora siamo una categoria, noi fragili.
- Non è nemmeno una minaccia collettiva che dipenda dal tuo stile di vita, il fumare troppo o il fare troppo sbadatamente all’amore; è una minaccia collettiva che non dipende direttamente da te, è come l’inquinamento.
- Soprattutto, la tua generica fragilità sta danneggiando la società intera: se i vecchi sparissero di colpo, questa pandemia verrebbe degradata a virus fastidioso ma tollerabile.
La morte non è mai stata così vicina ai vecchi. La morte è sempre vicino ai vecchi, naturalmente; ma c’è un momento, che varia per ciascuno, in cui smette di essere ipotetica e comincia a essere numerabile – passeranno magari ancora molti anni, dieci o venti, ma comunque non è più una possibilità astratta, è un fatto certo da inserire nei propri programmi, un conto alla rovescia. E’ come un gruzzoletto di monete da cui, implacabilmente, ogni anno ne viene tolta una; beato chi ha la cultura e



