- Letta si connette con l’epopea della resistenza in armi, che risuona sempre nei cuori di sinistra, e allo stesso tempo esprime una coerenza istituzionale di affiancamento ai partner europei.
- Conte riflette quel basso continuo pacifista dell’opinione pubblica nazionale di marca prevalentemente cattolica, che è scettico nei confronti dello strumento militare.
- Due atteggiamenti diversi, entrambi ampiamente apprezzati, ben lontani dall’aggressività e dagli anatemi di chi usa la testa solo per calcarvi un elmetto.
I due leader politici più apprezzati in merito al conflitto sono Giuseppe Conte ed Enrico Letta (7,8 e 7,2 su una scala 0-10), mentre Giorgia Meloni e Matteo Salvini lo sono molto meno (6,4 e 6,2). È quanto indica un recentissimo sondaggio Swg. Né il neo-pacifismo buonista di Salvini, né il neo-atlantismo tuonante della Meloni convincono. Il primo perché il suo richiamo alla pace (giusto, per carità!) risuona posticcio: chi esaltava il virilismo delle armi, il loro uso disinvolto difendendo l



