alle origini del populismo

L’individualismo autoritario minaccia la democrazia

  • L’uso politico dell’identità non è in sé un fenomeno nuovo. La nozione, riferita a dimensioni come la religione o la “razza”, ma anche il genere o la sessualità, è entrata nelle scienze sociali, e attraverso queste nel discorso comune, alla metà del secolo scorso.
  • Di nuovo, nel presente, c’è che l’identità è in grado di suscitare grandi investimenti emozionali di segno opposto, reazionario, che sottopongono a crescente tensione le procedure e i principi delle democrazie avanzate.
  • La tesi che intendo sostenere è che esiste un’affinità nascosta tra neoliberismo e conservatorismo morale: entrambi sviliscono i valori dell’uguaglianza, della partecipazione sociale, della libertà politica e dello stato di diritto, e l’uno finisce per rinforzare l’altro.  

L’ossessione della politica del XXI secolo si chiama “identità”. È sotto questa bandiera che, in anni recenti, si sono prodotti sconvolgimenti politici come il referendum del 2016 sulla Brexit nel Regno Unito e, nello stesso anno, l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Ma si definisce “identitaria” anche la politica della destra radicale che, in Europa, rigetta i valori liberali, i processi di integrazione sovranazionale e il multiculturalismo, in nome della sovranità naz

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