Il 2 giugno e la sovranità

L’inizio rivoluzionario della Repubblica che abbiamo scordato

  • Non ci si sofferma mai abbastanza sull’inizio rivoluzionario della Repubblica italiana: il referendum del 2 giugno poneva limiti fondamentali ai rappresentanti: dovevano scrivere la Carta e non legiferare; non potevano scegliere la forma istituzionale.
  • I costituenti furono come i redattori di un manoscritto non loro: lavorarono sulla forma, non sulla sostanza.
  • Gli autori erano i cittadini e le cittadine, che avevano scelto sia la forma repubblicana sia i redattori che dovevano tradurla in articoli comprensibili a tutti. 

Dopo la caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, il re proclamò che entro «quattro mesi» sarebbe stata eletta «una nuova Camera dei deputati», come se si trattasse di una ordinaria transizione da un parlamento ad un altro. Ma l’alleanza dei partiti antifascisti sconfessò il monarca e aprì di fatto la fase costituente. Dopo l’8 settembre, il Comitato di Liberazione Nazionale oppose un governo provvisorio di coalizione con lo scopo di avviare la transizione verso una nuova forma istituzio

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