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Lo smart working rende più evidenti le disuguaglianze del mercato del lavoro

LaPresse
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  • Quello dello smart working sembra essere un tema lentamente scomparso dal dibattito pubblico, risucchiato in quella dinamica di auspicata nuova normalità che di nuovo al momento ha ben poco. 
  • Una recente indagine dell’Ocse cerca di analizzare gli effetti del lavoro da remoto sulle transizioni lavorative, sia quelle tra un lavoro e l’altro sia quelle tra disoccupazione, inattività, studio e lavoro.
  • Se si guarda alle transizioni tra un lavoro e l’altro emerge come vi sia un rapporto positivo tra la possibilità di lavorare a distanza e il cambiamento di lavoro, principalmente nel medesimo settore.

Quello dello smart working sembra essere un tema lentamente scomparso dal dibattito pubblico, risucchiato in quella dinamica di auspicata nuova normalità che di nuovo al momento ha ben poco. Nel frattempo però studi e ricerche su questo strumento sono in crescita e ci offrono alcuni elementi di riflessione di cui si tende a tenere poco conto e che invece, in una fase post emergenziale e di tentativo di normalizzazione, andrebbero guardati. Una recente indagine dell’Ocse cerca di analizzare

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