La fine annunciata della guerra d'Ucraina diventa il motivo di una malcelata soddisfazione per i molti che avevano previsto la vittoria dello strapotere di Mosca, ormai avviata ad annettersi almeno il venti per cento del territorio di Kiev oltre alla Crimea
Impera un elogio della forza che è l'emblema di come il mondo abbia accettato supinamente la legge della sopraffazione. Blaise Pascal lo diceva già ai tempi suoi, nel secolo Seicento: «Non potendo fare che ciò che è giusto fosse forte, abbiamo fatto che ciò che è forte fosse giusto». Quattro secoli dopo siamo costretti a constatare che nulla è cambiato, nonostante avessimo creduto che il cammino della civiltà ci avesse dotato di altri parametri di giudizio meno muscolari. Così la fine annunciata



