L’aggiunta nel sistema politico italiano di partito delle 5 stelle può risultare molto positiva a due condizioni. La prima è che affini i suoi strumenti telematici per ampliare non soltanto le opportunità decisionali, ma soprattutto la conversazione democratica. La seconda condizione è che la competizione fra i progressisti non rimanga confinata nel ristretto ambito degli elettori già votanti
La trasformazione del Movimento 5 stelle da, per l’appunto, movimento a partito, giunge forse in ritardo e suscita più interrogativi. Nato con un misto all’italiana di qualunquismo e antiparlamentarismo, non, dunque, né soltanto né specialmente, populismo, il Movimento suscitò la mobilitazione di molti attivisti e, soprattutto, elettori che, altrimenti, si sarebbero confinati per scelta e volontà nell’astensione. Sull’onda dell’antisistema, già contravvenendo al suo principio «no alleanze», andò



