- Si prevede una guerra dai tempi lunghi, con molti episodi tattici ma poche sorprese strategiche. A meno che non sia colpita la Russia: ciò cambierebbe ancora una volta la natura del conflitto, trascinandoci in uno scontro diretto dove ogni colpo sarebbe permesso.
- Nessun ha un vantaggio a continuare questa folle guerra, ma per arrivare alla pace vanno superati i clichés e le caricature che reciprocamente si lanciano le parti in conflitto per concentrarsi sugli interessi nazionali.
- Kyiv non può lasciarsi attirare nella trappola di una lunga guerra di attrito e logoramento che ne consumerebbe le basi esistenziali. Lo stesso discorso vale per la Russia: è interesse di Mosca evitare di restare un paria mondiale per numerosissimi anni. Sono queste le basi da cui partire.
La polemica sulla guerra in Ucraina si impantana sul tema della gittata delle nuove armi da offrire a Kiev: 80, 150 o 300 chilometri? L’incertezza sul da farsi, e l’impossibilità di fornire rapide risposte, confonde i leader e li invischia nell’ambigua discussione sulla differenza tra armi difensive e offensive. Allo stesso tempo si immobilizzano le decisioni dei governi europei. In maniera davvero singolare tale situazione assomiglia alla prima fase della guerra in Siria, quando i Friend of



