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Meglio Netflix che il Donbass: il dilemma residuo tra irrealtà e repressione

  • Mi ha colpito la frase postata l’altro giorno da un giovane russo: «Non voglio il Donbass, ridatemi Netflix».
  • L’Occidente ha rimosso come in sogno la miseria e la morte; quanto siamo diventati timidi di fronte all’idea di morire materialmente per un ideale, o anche soltanto di peggiorare il nostro tenore di vita, e basterà il pericolo a svegliarci?
  • La seconda domanda riguarda i giovani: quanto sono stati conquistati dalle nuove tecnologie comunicative e spettacolari, quanto ne sono dipendenti al punto da considerare insopportabile la privazione?

Mi ha colpito la frase postata l’altro giorno da un giovane russo: «Non voglio il Donbass, ridatemi Netflix». Questa guerra squilibrata è il sintomo che il mondo si sta riorganizzando intorno a due sfere di influenza: l’impero americano con l’Europa ancora incerta sul proprio grado di unificazione, insomma l’Occidente, da una parte, e i due imperi orientali, russo e cinese, dall’altra. Le ragioni della forza, come sempre, limitano l’autodeterminazione dei popoli. Ma rispetto alla vecchia Guer

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