L’editoriale

Meloni e la destra spaccata. Il prossimo terreno di scontro sarà la nuova legge elettorale

Per la premier non è facile far accettare agli alleati una legge che in caso di vittoria le consegnerebbe tutti i poteri. Ma quanto successo al Senato da un lato accelera la necessità di una nuova legge elettorale, dall’altra la complica

Quando all’alba di sabato Giorgia Meloni ha riacceso il telefono a Bruxelles, consegnato per motivi di sicurezza, ha scoperto che nel frattempo a Roma era nata una maggioranza guidata dal leghista Claudio Borghi. Una sorpresa amara. Negli stessi minuti in cui, con il favore delle tenebre, nel Consiglio europeo la premier riusciva a bloccare la Germania sull’uso degli asset russi agitando lo spauracchio della bocciatura nei parlamenti nazionali, il via libera della Lega non sarebbe stato affatto

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