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Quell’idea di stato da museo delle antichità

Giorgia Meloni contestata a Cagliari da attivista Lgbt+ - Frame video (LaPresse)
Giorgia Meloni contestata a Cagliari da attivista Lgbt+ - Frame video (LaPresse)
  • «Penso che lo Stato debba farsi i fatti suoi» sarebbe stato uno slogan perfetto per lo Stato liberale ottocentesco. Quello cosiddetto «minimo», perché meno fa, meglio è. Quello che interviene solo per proteggere da minacce e smottamenti l’ordine sociale costituito.
  • Questo «Stato minimo», tra i suoi caratteri, ne aveva due stranamente familiari. Il primo: una tassazione con aliquota fissa. Una flat tax, insomma. Il secondo: una federalizzazione forte, perchè le difficoltà di alcuni non fossero un freno per gli altri. Oggi la chiameremmo autonomia regionale differenziata.
  • Poi le cose son cambiate, perchè si è allargata la base sociale rappresentata, e il contenuto della libertà è cambiato: da «lasciami fare» a «mettimi in grado di poter fare». Proprio come chiede la nostra Costituzione.

Della vicenda del contestatore con la bandiera arcobaleno sul palco di Cagliari, a me ha colpito soprattutto un passaggio del commento di Giorgia Meloni su Instagram, quando a un certo punto scrive: «Penso che lo stato debba farsi i fatti suoi». Sarebbe stato uno slogan perfetto per lo stato liberale ottocentesco, quella forma di organizzazione del potere politico che segna un progresso rispetto allo stato assoluto. Non c’è più, per intenderci, «lo stato sono io» di Luigi XIV – se mai davve

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