La premier ama presentarsi come forte, fortissima davanti agli elettori. Ma si rivela incredibilmente tentennante, quando si tratta di punire dare il benservito o correggere uno dei suoi fratelli di partito scivolato in uno degli sbagli che accompagnano la vita politica
Il congedo arrivò all'una di una caldissima notte d'inizio luglio. Il ministro fu accompagnato alla macchina con il motore acceso dal presidente del Consiglio, affiancato dal sottosegretario alla presidenza, più cerimonioso del solito, nel cortile dell'abitazione privata che era diventato il palazzo di governo. Noi cronisti, eravamo rimasti in tre superstiti a quell'ora, in forza a un settimanale e due agenzie, vedemmo da dietro il cancello il presidente stampare un bacio su una guancia del mini



