cosa insegna il caso delle attiviste indagate

Meno social, più piazze. Fare femminismo non è essere un’influencer

Nessun aspetto del caso che ha coinvolto alcune attiviste note in rete è utile per dire qualcosa dello stato serve a illuminare lo stato di salute dei femminismi. Perché nessuna delle persone coinvolte rappresenta altro, o altre, oltre sé stessa. Serve piuttosto a far emergere la confusione che regna su cos’è fare femminismo, fare movimento, e più in generale fare politica

C’è ben poco di edificante nello spettacolo che giornali e tv ci hanno offerto per giorni: analisi e dibattiti sui messaggi che si scambiavano, in una chat, le influencer Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte, coinvolte insieme alla scrittrice Benedetta Sabene in un’indagine per stalking ai danni di due denuncianti. Per quanto disturbante possa risultare il contenuto velenoso dei commenti che le protagoniste, attiviste note in rete per l’impegno contro la violenza di genere, dedicavano a molte figure

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