Mette malinconia, questo Milan-Juventus, a pensarci stamattina. È la partita che vent’anni fa fece toccare al calcio italiano il picco della sua gloria, con la totale occupazione dei posti in finale di Champions League. Fu il culmine di una parabola cominciata negli Anni Ottanta, con il ritorno degli stranieri, la riapertura delle frontiere, l’arrivo di Platini Zico e Maradona, i fuoriclasse che fecero da apripista all’invasione di stelle capaci nel decennio successivo di trasformare la serie A nella Nba del calcio.

Oggi quel ruolo ce l’ha la Premier League in Inghilterra. Milan-Juventus si avvolge invece nel clima di cupezza che appartiene a entrambi i club, per aver visto due dei propri ragazzi travolti dalla polvere di un nuovo passaggio amorale, la caduta nel betting e la confessione di una debolezza, Sandro Tonali da una parte, Nicolò Fagioli dall’altra.

Il racconto egemone di queste ore scarica tutto il peso di questa storia sulle loro spalle, si sa come sono fatti i ragazzi d’oggi, sono così viziati con tutti quei soldi, nella migliore delle ipotesi sono così fragili, evidentemente intronati dai cellulari, dalla velocità a cui corrono, dai loro desideri, dalle loro ambizioni. Non c’è stata intervista durante la settimana, non c’è stato editoriale, che non glielo abbia rinfacciato. Tutti gli ex campioni intervenuti, credono di ricordare un calcio migliore ai tempi loro, più puro, più divertente. Hanno del tutto rimosso che loro stessi, quando giocavano, sentivano altri ex campioni flagellarsi per il declino dei costumi, dei tempi, del gioco. Di qualunque cosa. Più o meno il concetto non è mai cambiato: com’erano belli i giovani, quando giovani eravamo noi. Intorno ai Fagioli e ai Tonali si tiene una gigantesca danza dell’ipocrisia, dove si usa la parola ludopatia facendo però pubblicità - subliminale - alle agenzie di betting online, anche durante le partite. Il paradosso è sentir dare la colpa al proibizionismo del Decreto Dignità dopo averlo aggirato. Ora, i giovani saranno pure viziati e fragili. Ma gli adulti, in questa storia, dove sono?

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