- Ci siamo creduti immortali, qualche avveniristico centro di ricerca addirittura lo teorizzava; in ogni caso se ne parlava pochissimo, si usavano eufemismi per nominarla e i morenti venivano pudicamente allontanati dal racconto delle sorti progressive meravigliosamente in luce.
- La morte si è ripresentata due anni fa, con sublime maleducazione, sotto la maschera di una pandemia dalle origini ancora incerte ma dalle cause identificabili in responsabilità nostre di conduzione del pianeta.
- La vera cosa che ci fa paura non è tanto la guerra (il fantasma del nucleare pare comunque esorcizzato dall’enormità stessa del danno, e dalla convinzione che la deterrenza funzioni ancora) quanto il mutamento geopolitico che pare irreversibile.
Una performance dietro l’altra la morte si è rifatta viva
18 maggio 2022 • 18:33Aggiornato, 19 maggio 2022 • 10:53