- La sentenza sul M5s interviene nella vita politica di un partito contestando la legittimità delle procedure, anche se non c’è nessuna legge che obblighi un partito a seguire determinate prassi. Se in un partito vengono violate le regole interne, spetta alla lotta politica interna ricondurlo alla legalità.
- Il fatto che intervenga una autorità esterna delegittima fatalmente il ruolo dei partiti nel sistema politico.
- Questa intrusione solleva molte perplessità per quanto attiene la divisione dei poteri e la democrazia rappresentativa.
L’azzeccagarbuglismo italico ha prodotto un’altra perla: la decapitazione giudiziaria, in via sospensiva , nemmeno con una sentenza passata in giudicato, della leadership di un partito. Se non si fosse trattato del Movimento Cinque stelle ma di un altro partito avremmo letto ben altri commenti sulla stampa. Trattandosi dei grillini, che di pasticci tra non-statuti, nuovi statuti e dizioni varie ne hanno confezionati a iosa, si preferisce irridere i loro guai, mentre si sorvola sulla questione



