Il cambio alla guida dell’Alleanza atlantica può giovare al nostro paese: l’ex primo ministro olandese sembra aver acquisito consapevolezza dell’importanza delle minacce provenienti dal Mediterraneo. Un’effettiva disponibilità a considerare paritariamente fianco Est e fianco Sud potrebbe costituire un incentivo a fare quanto è nelle possibilità di Roma per far crescere il progetto del “pilastro” europeo nella Nato
La transizione alla guida della Nato, con il passaggio dal norvegese Jens Stoltenberg all’olandese Mark Rutte, è stata accolta con favore a palazzo Chigi. Non solo perché, dopo un decennio, offre l’opportunità di rivedere i rapporti interalleati e, forse, la titolarità di alcune cariche, tra cui quella di rappresentante speciale per il vicinato meridionale, recentemente istituita su iniziativa italiana ma assegnata allo spagnolo Javier Colomina. Né per la maggiore affinità politica e personale c



