Le missioni militari e la guerra

Nella crisi dell’Afghanistan la voce dell’Italia non si sente

  • La missione militare italiana in Afghanistan è ora terminata ma rimangono aperti molti altri fronti in cui sono impegnati i nostri soldati. In primis l’Iraq.
  • L’Italia ha quindi una proiezione internazionale rilevante. Eppure, l’attuale esecutivo non si è segnalato per un particolare attivismo.
  • La voce dell’Italia non si sente. In questa crisi il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato l’ultimo tra i leader europei ad intervenire, Emmanuel Macron si era già rivolto ai francesi con un discorso alla nazione e Boris Johnson aveva riunito più volte il gabinetto di emergenza.

La politica estera dell’Italia repubblicana si fonda sui valori umanitari della pace e del rifiuto della guerra, e indica nel multilateralismo la strada da percorrere per promuovere tali valori. Su questi princìpi, anche nel corso della Guerra fredda, non ci sono stati disaccordi. La convinzione che l’Italia fosse innanzitutto un paese che promuoveva la pace era – ed è – condivisa da tutte le forze politiche e anche da gran parte dell’opinione pubblica. Grazie a questo background culturale l

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