- Al settantaseiesimo giorno di guerra la domanda è: perché siamo tutti così inabili a trattare il pensiero di una pace possibile e necessaria? Lasciamo da parte le caricature.
- Due ipotesi. La prima è compresa nella dialettica che da tempo si è impadronita del nostro discorso pubblico: è inevitabile si creino due categorie, quella degli “ottimati” e del “popolo”.
- Come uscirne? Non è il mio mestiere, ma se un consiglio mi sento di dare è provare – non sarà semplice, ma neppure impossibile – a depurare la scena dai nostri reciproci pregiudizi.
Non ascoltarsi è il modo migliore per allontanare la pace
11 maggio 2022 • 16:58