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Non sarà il Covid a livellare la disuguaglianza

  • Una tesi è che a livello globale il Covid possa ridurre le disuguaglianze: dato che le entrate (maggiori) di imprenditori e professionisti tendono a ridursi più di quelle dei lavoratori dipendenti, in genere meglio tutelati dal welfare.
  • Ma questo esito dipende dai settori (il fatturato delle imprese dell’e-commerce è aumentato) e dai sistemi di welfare.
  • Dipende anche dalle strutture produttive di ogni paese. Dove c’è una maggiore prevalenza di piccoli e piccolissimi imprenditori, spesso con redditi non elevati (come in Italia), il loro impoverimento si può anche tradurre in un aumento delle disuguaglianze.

Nel corso della storia umana la disuguaglianza si è ridotta in modo stabile solo come conseguenza di guerre, di rivoluzioni, del crollo di intere civiltà (il collasso dell’impero romano), o di pandemie. Lo racconta Walter Scheidel in un affascinante libro di storia globale, La grande livellatrice (Il Mulino, 2019), uscito pochi mesi prima lo scoppio della pandemia. Sostiene fra l’altro che anche la grande opera della sinistra riformatrice contro la disuguaglianza, la costruzione dei welfare stat

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