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Ogni giorno di scuola perso è una tragedia nazionale

  • Ogni giorno di scuola vera perso è un passo indietro del nostro paese, un regresso che accentua una situazione già umiliante.
  • L’Italia è al penultimo posto tra i paesi Ocse per numero di laureati nella fascia di età 25-34, 28 per cento contro una media del 45; e la spesa per l’istruzione è dello 0.9 per cento del Pil, rispetto a una media dell’1.4. 
  • Questo divario si può colmare  solo investendo risorse finanziarie e umane gigantesche sulla scuola. E sostenendo che questo obiettivo è prioritario, costi quel che costi.  

Ancora una volta si danza sul cadavere della scuola. Non importa un bel nulla dell’istruzione: viene tutto prima, a cominciare dalla ritrosia (per usare un eufemismo) del corpo insegnante che per il 70 per cento vorrebbe riaprire non prima che il virus sia debellato, cioè, in sostanza, tra un anno. Forse. Anche l’anno scolastico 2000/21 sta andando in malora senza che nessuno ne sia turbato più di tanto: molto più importante sapere cosa dice il politico meno apprezzato d’Italia (Matteo Renzi, pe

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