Su molti giornali e social quando si parla di qualcuno non esistono individui singoli, ma gruppi sociologici: africani, affetti da malattie, rapper. Questo è avvenuto anche per Moussa Sangare. Non può stupire che questo modo di comunicare dia l’assist a chi per mestiere fomenta e rinfocola il razzismo mai sopito di molti
Creare il “mostro” serve alla propaganda politica: il caso dell’omicidio di Sharon Verzeni

03 settembre 2024 • 18:56