- L’emergenza Covid e le i suoi risvolti hanno rotto molti tabù radicati all’interno dell’Unione europea, come quello della mutualizzazione del debito che in passato trovava contrari i paesi frugali, oggi attuato tramite il programma Next generation Ue.
- Anche il patto di Visegrád tra i paesi più euroscettici è meno coeso. Dopo l’elezione del nuovo premier della Repubblica ceca, Piotr Fiala, sostenuto da una maggioranza di destra filoeuropeista, continua a calare la solidarietà nei confronti di Viktor Orbán.
- La Commissione europea spera in una ricomposizione interna delle fratture e per questo rallenta l’iter sanzionatorio nei confronti dei sovranisti. L’ultimo caso è la solidarietà offerta ai polacchi nei confronti della crisi con la Bielorussia.
In Europa la pandemia e le sue conseguenze hanno rotto molti tabù. Com’è noto, il primo è stato quello della mutualizzazione del debito mediante il Next generation Ue. L’Italia era da tempo particolarmente interessata a tale innovazione e aveva lanciato anni or sono (con Giulio Tremonti) l’idea degli Eurobond. La furia dei paesi frugali li aveva contrastati ma il Covid ha rimescolato tutte le carte. Ora la questione è se tale apertura sarà mantenuta. Numerosi osservatori considerano che i



