- Poiché il governo Draghi si muove a sostegno delle forze democratiche, anti-sovraniste ed europeiste, come può indirizzare credibilmente la nostra politica estera quando gli altri partiti della coalizione vanno in ordine sparso, se non in senso contrario?
- Sull’Ucraina il padre padrone di Forza Italia ha atteso quasi un mese per dirsi rammaricato e deluso per l’errore compiuto dal suo amico Putin; inoltre non si è sentita un parola a favore della riconferma del presidente francese tra i due turni.
- Un governo all’interno del quale albergano un partito anti-europeo, populista e estremista come la Lega, e due formazioni ondeggianti e ambigue, per ragioni diverse, come Forza Italia e il M5s, fa fatica a mantenere reputazione e affidabilità sul piano internazionale.
Se è vero che il contesto internazionale influisce sulle scelte politiche domestiche, allora dalla guerra in Ucraina e dalle elezioni francesi dovremmo trarre qualche spunto di riflessione per leggere in filigrana le nostre dinamiche politiche. Le posizioni su questi due cruciali eventi forniscono indicazioni chiare. L’unico partito di riferimento di un governo che si vuole occidentale, filo-europeo a anti-populista è il Partito democratico. Solo il partito di Enrico Letta, al di là di qua



