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Questo tempo di guerra premia la forza tranquilla del Pd

  • Il segretario del Pd Enrico Letta continua a manifestare un inossidabile appoggio al Mario Draghi e a condividerne soprattutto l’agenda europea e internazionale ma, come ha sostenuto recentemente, non è disposto a prendere schiaffi da tutti.
  • È con questo passo da «forza tranquilla», determinato sui principi e chiaro sugli obiettivi, che il segretario dl Pd ha messo ordine in casa propria e ora incalza gli avversari sui terreni del partito, quelli dell’equità sociale e dell’universalità dei diritti. Sul piano internazionale il Pd può esibire una posizione cristallina su europeismo e atlantismo.

  • Un governo che voglia agire credibilmente nella crisi attuale non può che essere a trazione democratica. Mentre gli altri partiti sono zavorre, inevitabili nel breve periodo, ma pur sempre zavorre. Il Presidente del consiglio ne prenda atto.

La guerra catalizza, inevitabilmente, la nostra attenzione. Ancor più se i maggiori quotidiani nazionali vi dedicano ogni giorno da dieci a 15 pagine. Eppure, oltre la guerra c’è la politica. Non quella internazionale, bensì quella domestica. Gli elettori, per quanto frastornati dalle crude immagini di morte e distruzione, quando vanno votare decidono sulla base di interessi e valori legati alla dimensione nazionale. Basti ricordare che nel giugno del 1945, un mese dopo la fine della seconda

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