- L’Italia dovrà utilizzare i fondi Ngeu per fare debito “buono”, cioè finanziare investimenti, non spesa corrente.
- Non basta però: la “bontà” del debito dipende anche dal suo moltiplicatore (100 euro di fondi Ngeu devono generare un effetto moltiplicato sul Pil), e da quanto a lungo permane l’effetto moltiplicativo, ovvero il suo impatto sulla produttività.
- Il moltiplicatore dipende da quali investimenti si finanziano, ma anche dalla capacità che questi agiscano come volano per l’iniziativa privata, che a sua volta dipende dall’efficienza del mercato finanziario.
Per fare il debito buono di Draghi ci vogliono anche mercati finanziari efficienti
04 febbraio 2021 • 17:47Aggiornato, 04 febbraio 2021 • 17:49