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Per fermare i populisti servono partiti e territorio

In this Nov. 2, 2020, photo, Stacey Abrams speaks to supporters as they wait for former President Barack Obama to arrive and speak at a rally as he campaigns for Democratic presidential candidate former Vice President Joe Biden, at Turner Field in Atlanta. (AP Photo/Brynn Anderson)
In this Nov. 2, 2020, photo, Stacey Abrams speaks to supporters as they wait for former President Barack Obama to arrive and speak at a rally as he campaigns for Democratic presidential candidate former Vice President Joe Biden, at Turner Field in Atlanta. (AP Photo/Brynn Anderson)
In this Nov. 2, 2020, photo, Stacey Abrams speaks to supporters as they wait for former President Barack Obama to arrive and speak at a rally as he campaigns for Democratic presidential candidate former Vice President Joe Biden, at Turner Field in Atlanta. (AP Photo/Brynn Anderson)
  • Per capire queste elezioni straordinarie che hanno portato la coppia Joe Biden- Kamala Harris alla Casa Bianca, occorre andare in quelle aree periferiche che hanno fatto la differenza.
  • Negli Stati del Sud. Qui si vede il potere determinante della strategia politica e dell’organizzazione.
  • Il partito è stato l’attore della vittoria democratica in uno stato centrale come la Georgia, da decenni repubblicano.

Il dibattito post-elettorale all’interno del Partito democratico americano è inquadrato, già da ora, all’interno del dualismo tra “sinistra/progressisti” e “centristi/moderati”. E questo non promette nulla di buono. Non solo perché questa inimicizia rischia di avvelenare l’acqua che tutti dovranno bere, ma soprattutto perché questa dialettica è tanto appariscente quanto nebbiosa, nel senso che nasconde o non fa capire molto di questa vittoria democratica. Il dibattito ideologico coinvolg

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