Commenti

Per salvare le ferrovie italiane dal Covid ci vuole più concorrenza

ALFREDO FALCONE
ALFREDO FALCONE
  • Le ferrovie italiane non dovrebbero tornare al passato, dopo la pandemia. Occorrerebbe ripensare radicalmente il ruolo dell’ottava più grande impresa italiana per dipendenti diretti. Che certo svolge anche servizi sociali, ma che pesa sui bilanci pubblici per circa 12 miliardi all’anno, davvero molto. 
  • La domanda di traffico per il modo ferroviario ne soffrirà, a causa almeno del telelavoro, che in parte permarrà, e del calo del turismo. 
  • Ma occorrerebbe cambiare anche per far tesoro di “scoperte” di questi anni: la concorrenza sui binari funziona, e funziona bene.

Le ferrovie italiane non dovrebbero tornare al passato, dopo la pandemia. Occorrerebbe ripensare radicalmente il ruolo dell’ottava più grande impresa italiana per dipendenti diretti. Che certo svolge anche servizi sociali, ma che pesa sui bilanci pubblici per circa 12 miliardi all’anno, davvero molto. Lo scenario dei conti pubblici dopo-pandemia nelle migliori previsioni rimarrà circa al livello di debito pre-pandemia, ma con un Pil incerto: forse quel fatale rapporto (debito-Pil) non migliorerà

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE