- Eni non è lo stato, è una società quotata in Borsa della quale il ministero del Tesoro controlla, tramite la Cassa depositi e prestiti, il 30 per cento, il resto sono grandi fondi di investimento e piccoli risparmiatori.
- Può aver un senso incentivare la sua transizione energetica, ma bisogna pur chiedere qualcosa in cambio: questi soldi arriveranno a fronte di garanzie su posti di lavoro, investimenti, riforme interne di una governance che è sotto processo nei tribunali italiani?
- O sono soltanto regali per ridurre i costti e permettere all’ad Claudio Descalzi di pagare dividendi più alti ai suoi soci, stato incluso?
Perché i fondi europei Next Generation finiscono all’Eni?
01 gennaio 2021 • 17:31Aggiornato, 04 gennaio 2021 • 13:26