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Perché perfino Mattarella evita di parlare di violenza fascista

Foto Gian Mattia D'Alberto/LaPresse 07 Febbraio 2023 Sanremo, Italia - Spettacolo - Sanremo, 73mo Festival della canzone italiana - Prima serata Nella foto: Sergio Mattarella February 07, 2023 Sanremo, Italy - Entertainment - Sanremo, 73rd Italian Song Festival - First evening. In the photo: Sergio Mattarella
Foto Gian Mattia D'Alberto/LaPresse 07 Febbraio 2023 Sanremo, Italia - Spettacolo - Sanremo, 73mo Festival della canzone italiana - Prima serata Nella foto: Sergio Mattarella February 07, 2023 Sanremo, Italy - Entertainment - Sanremo, 73rd Italian Song Festival - First evening. In the photo: Sergio Mattarella
  • Mattarella è cauto nelle parole di condanna, perché finirebbero per provocare la reazione di una destra meloniana che cementa la propria identità sul sentirsi minoranza aggredita e quindi sempre titolata a reagire, in qualunque modo.
  • Meloni e i suoi “fratelli di Giorgia”, per citare titolo e tesi del libro di Salvatore Vassallo e Rinaldo Vignati, possono rivendicare di essere afascisti.
  • Ma le istituzioni repubblicane devono però ricordarsi che non sono imparziali, ma antifasciste sulla base di una Costituzione che i partiti antenati di Fratelli d’Italia non hanno scritto ma che oggi tutti devono rispettare.

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