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Perché personalità illustri erano finite nella trappola della commissione Calderoli

  • Non ha torto chi si chiede non già perché Amato, Bassanini, Gallo e Paino abbiano lasciato, ma semmai perché ci siano entrati. Non sono uomini nati ieri alla politica e alle istituzioni, le frequentano da una vita.
  • Al netto delle dispute tecnico-giuridiche, giova concentrarsi sulla sostanza, semplice e concreta: il problema delle disuguaglianze territoriali e delle risorse inadeguate ad assicurare i livelli essenziali delle prestazioni a tutti.
  • Per darsi una ragione di una tale svista da parte di personalità tutt’altro che ingenue, forse si può avanzare una spiegazione: la confusione, mi piace pensare in buona fede, tra riformismo (parola magica e abusata) e collaborazionismo.

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