le immagini della storia

Perché mostrare Carlo Giuliani e il suo sangue vent’anni dopo

EDS NOTE: GRAPHIC CONTENT -- An anti-globalization activist leans over a dying demonstrator after clashes with the police in downtown Genoa, Italy, Friday, July 20, 2001. Tens of thousands demonstrators took to the streets to protest against the G8 summit. The demonstrator died soon after. (AP Photo/Alessandro Digaetano)
EDS NOTE: GRAPHIC CONTENT -- An anti-globalization activist leans over a dying demonstrator after clashes with the police in downtown Genoa, Italy, Friday, July 20, 2001. Tens of thousands demonstrators took to the streets to protest against the G8 summit. The demonstrator died soon after. (AP Photo/Alessandro Digaetano)
  • Dal G8 di Genova sono trascorsi vent’anni. Quel mondo, e per una volta non si tratta di banalità, non esiste più. Un’epoca stava per concludersi e un’altra era pronta a esplodere. Non ne eravamo di certo consapevoli. Da analogici a digitali.
  • Il G8 di Genova è Carlo Giuliani e Mario Placanica, la macelleria messicana della scuola Diaz, è un corollario di vicende che non troverà mai giustizia ultima e definitiva. Come tanti altri fatti della storia. Recente e meno recente.
  • Allora perché riproporre un’immagine così violenta? Di concreto c’è il sangue. Di contro vecchi e nuovi moralismi che vorrebbero vietare, purgare, in virtù di un nuovo alfabeto del mondo. Ma i nuovi alfabeti, spesso, sono destinati a invecchiare. A differenza delle cicatrici che restano.

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