- Quasi tutto il cibo che acquistiamo al supermercato è confezionato, spesso a sproposito. È difficile, ad esempio, capire il senso di vendere (e acquistare!) un mandarino sbucciato e confezionato in una vaschetta di plastica e avvolto in una pellicola naturalmente in plastica.
- Il settore della plastica da imballaggio continua a crescere incrementando inquinamento, crisi climatica e, non ultimo, inondando gli ecosistemi marini e quelli terresti di polimeri dannosi.
- Eppure, dopo gli anni della pandemia, il settore della IV gamma – è così che si chiama tecnicamente l’insalata in busta – consolida la propria crescita e macina profitti.
È un fatto, siamo inondati di plastica. Quasi tutto il cibo che acquistiamo al supermercato è confezionato, spesso a sproposito. È difficile, ad esempio, capire il senso di vendere (e acquistare!) un mandarino sbucciato e confezionato in una vaschetta di plastica e avvolto in una pellicola naturalmente in plastica. Non capisco davvero il perché dobbiamo sostituirci alla natura anche in questo, nel confezionamento, sebbene quest’ultima abbia spesso trovato soluzione ingegnose. Pensate all’ana



