- Davvero fare politica significa solo cercare di conquistare il potere? Proviamo a pensarla vestita di un significato un po’ diverso: l’attività che mira a conquistare il consenso.
- Guardiamo allora alle “politiche”, i provvedimenti che prende chi ha il potere. Vengono dichiarate prima o dopo aver preso il potere? La normalità è che vengano caratterizzate prima. Ci sono però almeno due inciampi in questa normalità.
- La politica come ricerca del consenso per realizzare “politiche” (policies) da parte di chi il potere lo ha già conquistato. Ecco la base per alleanze molto ampie di governo. Ed ecco il ruolo della “politica” nel decidere e implementare le politiche più urgenti.
La “politica” è un’attività che mira a conquistare il potere. Presumibilmente per usarlo e fare determinate “politiche”. Spesso l’intenzione è fare quelle che più beneficiano chi prende il potere e che promettono di accontentare chi ha permesso di conquistarlo in modo da garantirsi il suo mantenimento. Fin qui tutto ovvio e a prima vista bruttino. La politica per il potere rischia di macchiare l’estetica della democrazia. Vorremmo, diciamo a volte, che la politica mirasse al “bene comune”. Ma



