Un ruolo nuovo della geopolitica

Le cattive abitudini che legano le mani alla politica estera italiana

  • Non fermiamoci solo alla Russia: ci sono diverse frontiere da attraversare. Il blocco sino-russo accusa l’occidente di essere unilateralista ma gli spazi di manovra sono numerosi. 
  • I Balcani, il Caucaso o il nord Africa sono importanti e non vanno lasciati al caso o a nuovi protagonisti. Il motivo non è legato solo ai bisogni energetici, come il gas che viene dalla sponda sud mediterranea o dal Caspio: la questione è geopolitica.
  • Il fatto che durante la Seconda Repubblica la politica estera sia stata poco considerata, sotto finanziando la nostra rete diplomatica e la cooperazione, ha bloccato sul nascere ogni riflessione geopolitica nuova mentre tutto cambiava attorno a noi. Vanno rafforzate e finanziate le nostre reti diplomatiche, economico-commerciali e culturali.

L’Europa necessita urgentemente di una politica con il suo estero vicino: tutto è in movimento non soltanto sulla frontiera orientale dell’Unione europea ma anche sui suoi confini a sud e sud-est come il Caucaso, verso il medio oriente, in Africa sub-sahariana e oltre. Lo spazio geopolitico che medie potenze come la Turchia o l’Arabia saudita stanno conquistando non deve lasciare indifferenti. Concentrare l’attenzione esclusivamente sulla Russia rappresenta un errore strategico: è necessario

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