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La proposta di revisione costituzionale che la Meloni presentò nel 2018 prevedeva l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, ma manteneva il rapporto di fiducia. Dunque niente “presidenzialismo”; al massimo “semi”. Scopiazzando malamente da Francia e Germania.
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“Presidenzialismo” e “semi-presidenzialismo”, di per sé, non garantiscono una «democrazia decidente». Basta chiedere agli ultimi Presidenti USA quante difficoltà hanno avuto a far approvare riforma sanitaria, muri messicani, o il bilancio federale. O anche a Macron, che si trova con un governo senza maggioranza assoluta.
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La formula più efficiente è forse proprio il “parlamentarismo”, con la garanzia di una maggioranza parlamentare sempre allineata al Governo, per via di quella «emanazione permanente» del rapporto di fiducia.
Il presidenzialismo non è quello che dice Meloni
17 agosto 2022 • 15:21