- I sindacati hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 5 novembre, giusto per avere il tempo di vedere se si rappezza la trattativa. Bonomi, conciliante, li aggredisce dando loro degli irresponsabili.
- «Di tutto abbiamo bisogno fuorché di scioperi», ha ribadito ieri, evidentemente non sapendo che, se lo sciopero facesse comodo al padrone, i lavoratori, dispettosi come sono, non lo farebbero.
- La crisi provocata dal Covid è in buona parte crisi della domanda, la gente non compra più. La questione salariale è centrale e non si può liquidare spiegando ai propri dipendenti, come fossero dei deficienti, che i padroni non si possono permettere di pagarli di più.
«Non è il momento di fare scioperi. I soldi nelle tasche dei lavoratori vanno messi ma in modo intelligente». Pugilisticamente parlando, il presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha messo a segno ieri, all'assemblea degli industriali di Milano, un uno-due da lasciare senza fiato. Che siano le imprese a decidere quando i loro dipendenti possano o debbano scioperare, e il modo intelligente di pagarli denota una concezione del conflitto sociale lievemente arrogante. Purtroppo, in un momento



