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Qual è la vera posta in gioco dietro le contestazioni del Garante privacy a ChatGpt

  • La reazione di OpenAI al provvedimento del Garante privacy su ChatGpt - il blocco del servizio per gli utenti in Italia - evidenzia che ci sono profili poco chiari, in termini di conformità al Gdpr, nella gestione del sistema sostanziato dai dati degli utenti.
  • L’Autorità non ha imposto il blocco, ma la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti siti in Italia. La società avrebbe potuto continuare a offrire il servizio, escludendo i dati degli utenti indicati. Non averlo fatto è indizio concreto di una violazione del Gdpr.
  • Secondo taluni la decisione del Garante è eccessiva. Ma, a fronte di un’ipotesi di violazione grave di diritti, l’Autorità deve intervenire affinché l’eventuale trattamento pregiudizievole non prosegua oltre. Solo dopo può instaurarsi un dialogo collaborativo idoneo a conciliare le varie esigenze.

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