I limiti alla libertà di parola

Qualche punto fermo su politically correct e cancel culture

  • Dal politically correct è derivata la cosiddetta cancel culture, cultura del boicottaggio, della cancellazione di coloro che esprimono posizioni e comportamenti considerati non in linea con la cultura dominante.
  • Fare a meno di Shakespeare e di Mozart, uomini bianchi morti, mi sembra propria un esempio deplorevole di, stiracchio il concetto a mio favore, di cancellazione della cultura.
  • Tutt’altro è il discorso relativo al vilipendio delle istituzioni, all’istigazione a delinquere, all’incitare a comportamenti criminali e, persino, alle offese e agli insulti politicamente motivati.

«Non conosco un paese dove regni meno l’indipendenza di spirito e meno autentica libertà di discussione che in America …». La frase non è stata scritta da un contemporaneo e non da un visitatore preconcetto, ma da Alexis de Tocqueville nel 1831. La preoccupazione dell’aristocratico francese si estendeva alle conseguenze sulla nascente democrazia americana del conformismo che sopprime il dibattito delle idee, opprime i loro portatori e li reprime. Potrei dire che Tocqueville non aveva visitato a

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