Il piano di Netanyahu per mantenere il potere in Israele ricorda molto quello di Erdogan dopo il tentativo di colpo di Stato del 2016. Primo bersaglio: l’esercito e i suoi vertici
Il tentativo si era già reso chiaro fin dai primi giorni dopo l’attacco dei Hamas del 7 ottobre, con polemiche subito accantonate perché tempisticamente inopportune e punto di scontro con il nuovo compagno di governo e leader dell’opposizione Benny Gantz. Man mano che passano i giorni, però, il piano di Netanyahu per riciclarsi nella vita politica israeliana si fa sempre più nitido. Ne abbiamo un’ulteriore conferma nell’ultimo messaggio alla nazione del 20 dicembre, in cui il premier israeliano



