Il dibattito sulla risoluzione

Quanto conta davvero il parlamento nelle decisioni sulla guerra? Troppo poco

  • Come in pandemia il Parlamento delegava il Presidente del Consiglio a limitare diritti con Dpcm, così dopo l’inizio della guerra ha autorizzato il ministro della Difesa a decidere con decreto l’invio di armi. Ormai nelle situazioni critiche il Parlamento si fa da parte, e la gestione avviene mediante atti amministrativi.
  • La legge che dà copertura normativa all’invio di armi in Ucraina fino a fine 2022 non poteva essere modificata attraverso una nuova risoluzione parlamentare che impegnasse il Governo a interrompere tale invio o a sottoporlo ogni volta all’approvazione del Parlamento.
  • La nuova risoluzione su cui si è raggiunto l’accordo non cambia molto rispetto a quella approvata a marzo e richiama espressamente la legge che già prevedeva l’informativa al Parlamento. Per giorni si è fatto tanto rumore per nulla.

L’informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, alle Camere è passata senza che si materializzassero i temuti rischi per la tenuta del governo. Tanto rumore per nulla: l’idea di una nuova risoluzione per interrompere l’invio di armi all’Ucraina o sottoporre ogni nuovo invio all’approvazione del parlamento era priva di fondamento in punto di diritto. Il metodo della delega  Nel luglio del 2020 scrivevamo su queste pagine che, aperta la strada ai Dpcm per la gestione della pandemia,

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