- Matteo Renzi è partito all’attacco di Conte, usato dal Partito democrartico per ridimensionare un po’ il ruolo del presidente del Consiglio. Ma l’offensiva si è rivelata priva di sbocchi onorevoli.
- A Renzi ora non rimane che fare marcia indietro rispetto ai suoi bellicosi propositi. Non ha altre sponde che non siano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i quali hanno tanto elogiato il suo intervento “di opposizione” in parlamento. Forza Italia non riesce a staccarsi dagli alleati e non è ancora un ospite gradito.
- I partner europei rimarrebbero sconcertati nel vedere il nostro paese ancora in preda a convulsioni politiche.
La vera questione è quale contentino sarà dato a Matteo Renzi per non fargli perdere (del tutto) la faccia. Il Pd, con una delle poche iniziative sottili di questi anni, ha mandato avanti il rompighiaccio fiorentino per mettere un po’ di sale sulla coda del premier Conte, salvo poi tirare il freno. Il leader di Italia Viva, con l’impeto che lo contraddistingue, è partito lancia in resta contro il premier il quale, con fare sornione, ha acconsentito a vedere le carte. Quelle dei due azionisti di


