- Solo un sondaggista sbadato o un grillino doc che non vive dentro il grande raccordo anulare poteva sperare davvero che Virginia Raggi riuscisse a sedersi, di nuovo, sulla poltrona più alta del Campidoglio.
- Raggi non è riuscita ad arrivare nemmeno al ballottaggio. Di fatto nella sua esperienza da sindaca ha preferito da subito “non fare”. Non fare appalti, non partecipare alle Olimpiadi, non investire. Il “poraccismo” issato a mantra e filosofia politica.
- Pure sulla questione morale è stata deficitaria: incapace di selezionare la sua classe dirigente, ha scelto come collaboratori figure come Raffaele Marra, ex vicecapo di gabinetto poi condannato in primo grado per corruzione, e poi Luca Lanzalone, già messo a capo di Acea.
La sconfitta di Raggi è il verdetto severo di una città ferita
05 ottobre 2021 • 08:00Aggiornato, 05 ottobre 2021 • 12:28