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Oltre alla crisi energetica, il nuovo governo dovrà affrontare la sempre più probabile recessione e i soliti vincoli di finanza pubblica, e dovrà farlo nel mezzo di una tempesta valutaria globale.
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L’aumento dei tassi americani, e la previsione di ulteriori aumenti, ha comportato una forte contrazione nelle condizioni di liquidità, in parte soddisfatta dall’afflusso di dollari detenuti all’estero, visto il dominio intoccato della divisa americana negli scambi internazionali e nei mercati dei capitali. È così partito uno tsunami valutario che sta spazzando il mondo.
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Una tempesta valutaria con effetti duraturi, che rende ancor più difficile la gestione del nostro debito e della finanza pubblica. Se il futuro governo contasse esclusivamente sull’ombrello della Bce, potrebbe rivelarsi un catastrofico errore di valutazione.
Recessione e tempesta valutaria globale, la doppia sfida perfetta che attende il prossimo governo
26 settembre 2022 • 15:44