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Renzi resta un corsaro ma Schlein vada a vedere le carte

Il rottamatore è tornato sui suoi passi tessendo l’elogio di Schlein. Merita occuparsene? È una cosa seria? Fa bene la segretaria Pd a non derogare al suo doppio motto: testardamente unitaria e nessun veto verso chicchessia, massime nelle quali risuona l’eco dell’Ulivo. Ora come allora serve un’alleanza larga. È difficile non nutrire dubbi verso Renzi, consumato professionista delle manovre di palazzo

Nuova puntata del Renzi show. Il rottamatore (di sé stesso?) torna sui suoi passi, tesse l’elogio di Schlein e, nel suo andirivieni, si volge al centrosinistra. Merita occuparsene? È una cosa seria? Riveste qualche importanza? Interrogativi non peregrini. Basti un cenno alla puntata precedente, che contribuisce a spiegare l’estemporanea svolta. Cioè la sua ennesima débâcle alle elezioni europee, con il mancato quorum, nonostante si fosse aggrappato al carro di +Europa di Bonino. I quali, a valle

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