- L’attuale sistema di finanziamento ai partiti è un sistema ibrido, che per certi aspetti mette insieme il peggio delle logiche del finanziamento privato e di quelle del finanziamento pubblico.
- In una democrazia liberale, il finanziamento privato non può andare a carico della fiscalità generale: e deve essere ben regolato, trasparente e limitato nell’ammontare.
- In aggiunta, deve essere previsto un finanziamento pubblico, ma elargito in base ai voti (ogni cittadino ha uguale diritto di concorrere alla vita pubblica). E a condizioni di effettivo rispetto della democrazia interna dei partiti.
Non chiamiamolo finanziamento pubblico. Quello a cui il Movimento 5 stelle stelle sta scegliendo (finalmente!) di aderire è un sistema ibrido, che per certi aspetti mette insieme il peggio delle logiche del finanziamento privato e di quelle del finanziamento pubblico. Infatti, è l’esito dell’ondata populista seguita alle elezioni del 2013: la legge è stata approvata dal governo Letta dietro forte spinta dell’allora neosegretario del Pd Matteo Renzi, che a quel tempo cavalcava lo slogan antipo



