- Draghi non ha escluso il ricorso alla questione di fiducia sul disegno di legge di delega per la riforma fiscale. Si tratta di una pratica che solleva profili critici, e non solo perché concorre allo slittamento del potere legislativo dal Parlamento al Governo, ormai in corso da anni.
- Avvalendosi del potere di iniziativa legislativa, il Governo può presentare disegni di legge delega, sostanziando e confezionando la proposta con cui il Parlamento rinuncia a legiferare. Ma quest’ultimo dovrebbe sempre poter incidere sul contenuto della delega, per non snaturarne il principio di base.
- Invece, con il ricorso alla fiducia sulla legge di delega - che priva il Parlamento di ogni possibilità emendativa e lascia come unica opzione l’approvazione in toto - i Governi finiscono per “auto-conferirsi” la delega stessa. Con buona pace della divisione tra i poteri dello Stato e dei contrappesi istituzionali.
«Per il fisco stiamo considerando tutte le possibilità», ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il 6 aprile scorso, in conferenza stampa dopo l'approvazione del Documento di economia e finanza, quando gli è stato chiesto se il Governo intendesse porre la fiducia sul disegno di legge di delega per la riforma fiscale. Non è la prima volta che un esecutivo ricorre a questo meccanismo per l’approvazione di una proposta di legge delega. Ma vi sono molti profili di criticità. Il pa



